È tempo di Europee, a brevissimo saremo chiamati al voto e se un tempo si investiva in campagne elettorali, ora si investe in campagne ads. Il mezzo preferito dai partiti politici sembra ormai essere quello dei social. Ogni elettore si presume abbia un profilo e, ogni formazione, è in grado di veicolare il proprio messaggio ad hoc per un pubblico ben preciso, capendo quasi nell’immediato il riscontro ottenuto.
Sapevate che per queste elezioni europee, Facebook ha messo a punto uno strumento che ci dice quanto stanno spendendo i politici in ads?
Per farci un’idea: un post sponsorizzato alle modiche cifre tra i 500 e i 999 euro, può raggiungere la bellezza di 200mila visualizzazioni. Quindi, per 5mila euro lo stesso post potrebbe essere visto da un milione di utenti, ergo, influenzare il voto.
Fino a pochi anni fa potevamo solo ipotizzare quanto spendesse ogni schieramento politico in pubblicità o stimare una cifra dopo attento “spulciamento” delle loro fanpage. Ma oggi, grazie a comare Facebook, che come direbbero a Roma: “non se tiene un cecio in bocca”, abbiamo lo strumento noto come libreria inserzioni, che ce lo dice papale papale. Tramite questo link possiamo scoprire a quanto ammontano gli investimenti di ogni partito, quali temi sono stati lanciati, per quanto tempo e a chi sono stati indirizzati.
Guardando i dati scopriamo che tutti i principali schieramenti hanno investito migliaia di euro, fatta eccezione per i 5S, che hanno iniziato a pubblicare inserzioni solo nell’ultima settimana, alla modica cifra di 701 euro. Il partito che ha investito di più, come immaginerete, è quello del capitano.
Caso Salvini
L’entourage di Salvini ha investito più di 90mila euro solo per pubblicizzare il vicepremier su Facebook (40% solo nell’ultima settimana). I dati ci dicono che tutte le campane sono state indirizzate verso la sua fanpage, che è gestita da ben 22 profili e non a quella ufficiale della Lega.
La spesa per ogni singolo post si aggira tra i 100 e i 5mila euro, ma come si nota, in almeno un caso, si è arrivati a pagare ben 10mila euro, nello specifico un comizio in Piazza Duomo a Milano, il cui target comprende soprattutto uomini tra i 25 e 54 anni, residenti in Lombardia, Lazio, Sicilia e Campania.
La maggior parte dei post riguardano comizi, dichiarazioni del vicepremier, notizie sull’immigrazione e su reati commessi da extracomunitari. Uno dei post più rilanciati invece riguarda Fabio Fazio e titola così: “Io ospite da Fazio? Solo se si dimezza lo stipendio milionario pagato da milioni di italiani”. Il post è stato pubblicato a inizio Aprile ma ha mantenuto l’inserzione attiva per tutto maggio.
Va comunque segnalato che Facebook ha rimosso parecchi post che violavano le norme in materia di pubblicità e sponsorizzazioni.
Gli altri
La pagina ufficiale della Lega è l’unica ad aver speso 0 euro in inserzioni. Il Partito Democratico ne ha spesi 88475 euro. Fratelli d’Italia 23774 e fanalino di coda Forza Italia, solo (si fa per dire) 7mila. I due partiti di destra hanno sponsorizzato anche e soprattutto i loro leader. Berlusconi per 73759 euro, Meloni 18824. Non pervenute sponsorizzazioni attive per Zingaretti e Di Maio.
Anche CasaPound fa capolino, con un post riguardante la protesta sull’assegnazione di alloggi popolari ai rom nella periferia romana. Circola da metà maggio ed è indirizzato a un pubblico di soli uomini tra i 25 e 44 anni, residenti nel Lazio.
Insomma, addio affissioni e santini, un post vale molto di più!